mercoledì 5 maggio 2010

Tshedze Sinthumele

Thshedze ha 11 anni
vive in SudAfrica .

Nella foto indossa un camicino azzurro col taschino mezzo scucito
un paio di pantaloni blu
e un vecchio e orrendo paio di scarpe .
Dietro di lui si srotolano ampie volute di filo spinato .
Ha un corpo molto magro
come di chi mangia una sola volta al giorno .
Le braccia molto esili .
Il volto è di uno che ce la sta mettendo tutta per vivere .

Se al bambino che è regalassero un aquilone
userebbe il filo che lo trattiene per rammendarsi il taschino scucito
e il suo aquilone volerebbe sempre più basso
un rammendo dopo l'altro
fino a diventare un ombrello
e infine neanche più quello .

Tshedze ha una sorella
insieme vanno a scuola
e tutti i giorni si fanno un sacco di strada a piedi
chilometri
anche per prendere della semplice acqua
o per farsi visitare da un dottore .

La sua religione è cristiana
ma il suo Dio sembrerebbe di no .

Questo è il vero problema
e anche se Shedze non lo sa
è così serio nella foto
che è come se lo sapesse .

sabato 3 aprile 2010

CAMERA 108

Camera 108



E' straniera,
ha l'accento del Paradiso
la pazza che mi fissa
come fossi la sua pazzia .
Lo sguardo tenuto fermo dal buio
picchiato dalla luce .
Immobile sotto le lenzuola,
con certe risate senza suono
ma come se echeggiasse nell'altrove che ci attende

La ballerina sorda

La ballerina sorda

 

 

Tu sei come settembre,

dai rumori che sono gli echi d'agosto

e i silenzi,

i presentimenti che animano ottobre.

Tu sei come settembre ;

infondo non esisti .

Il tuo sguardo trema come tulle di una ballerina sorda

che non balla

ma si dimena

avendo imparato Tchaikowski dalle mie labbra .


Sotto il segno dei Gemelli

 

 

.Il silenzio della stanza sembra non accorgersi di me .

Le mie cose lo sospingono,

i miei libri lo trattengono .

Da quanto tempo sono tra queste mura ?

Ormai non respiro che il mio stesso fiato

e ho sogni che volano dove nessun uccello potrebbe .

La vita è così dura, l'ho sentito dire spesso .

Il passato lancia le sue frecce

uccide i giorni del futuro

e io mi sento così vuoto .

Non è facile parlare, più semplice arrabbiarsi

far entrare la luna dentro il proprio cannone

e spararla contro il sole .

Non conosco nessuno più in gamba del silenzio .

Un tempo lo adoravo :

pensavo fosse l'unica cosa che Dio non avesse inventato .

Ma poi tutto è cambiato, tutto è rimasto uguale,

e certe notti faccio fatica a spegnermi,

finchè l'alba non mi tocca

come fa con le stelle

e io volo col cielo, volo su in alto .

Per fortuna c'è il mio bambino .

Che strano, penso a volte,

che l'intensità del suo sonno sia uguale alla mia

mentre da svegli siamo diversi

anche se l'intensità del suo sguardo è identica,

quando corre dove io getto solamente un'ombra,

anche se non è un'ombra

ma già un tappeto

sotto il letto del suo sonno .

giovedì 25 marzo 2010

Il Signor Luigi

Il signor Luigi se n'è andato .
Aveva 92 anni .
Lo ricordo sempre lungo le scale del condominio .
Le saliva e le scendeva rapidamente
e quando m'incrociava mostrava frettoloso un sorriso tutto tremolante
come se lì radunasse tutta la forza della vita che temeva forse
di non veder riconosciuta
in quel suo corpo che funzionava piano
e incerto .
Un sorriso che era molto dolce, molto umile,
ma io m'imbarazzavo
m'irrigidivo nel soliti buongiorno buonasera,
lo sorpassavo rapido
salendo e scendendo .
Solo adesso capisco d'aver avuto paura a rivolgergli la parola,
paura della lentezza della sua voce .
Così, mai che gli abbia detto niente
non ricordo nulla
solo uno strano piacere nell'incontrarlo sui gradini .
Sapeva far di me una voce più lontana del secolo che rincorreva
per questo apparteneva a lui la vita lungo quelle scale .

E adesso penso all'ultimo sorriso che mi diede ieri mattina,
compìto, pettinato e sorridente come sempre
mentre io scendevo
serio e pensieroso
per andare ad aprire forse il portone alla sua morte .

mercoledì 24 marzo 2010

Suor Maria di Gesù Crocifisso

Vorrei parlarvi di una mia amica :
Suor Maria di Gesù Crocifisso .
Che ragazza dolcissima
che cuore di luce
una luce che ha le sue spiagge
proprio come il mare .
E' una mia amica certo
ma di lei non so quasi nulla :
solo che viene dall'Argentina
ha 40nni
ed è una suora di clausura
con un sorriso che è edera attorno ai miei castelli in aria .

La incontro alle Lodi e ai Vespri
attraverso le sbarre mi passa sorridente la Liturgia delle Ore
poi siede immobile
come una fiammella di candela
una fiammella che non si spegnerà
ma che come foglia
l'autunno della mia poca fede farà cadere
accanto ai suoi piedi
come al vero tronco materno .

Il suo canto e la sua preghiera sono perfetti
ma la sua forma vestita di nero ( vista di spalle in chiesa )
è la sagoma di un buco di serratura
su una stanza immersa nelle tenebre .

E allora a volte mi chiedo :
" E Dio dov'è ?! "
ma siccome non so nulla....... taccio
e siedo per tutto il tempo
sfracellandomi le ginocchia sulla panca .

Alla fine scambiamo due chiacchere attraverso le sbarre
sorridiamo
e lei arrossisce tutta
come se sul suo volto tramontasse definitivamente la mia tristezza .
E infatti subito dopo sorrido finalmente anch'io .

Poi ognuno va per la sua strada
e il mattino dopo è una nuova alba sul mio viso .